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Serve davvero il bilancio di sostenibilità?

24/10/2025

Al giorno d’oggi la sostenibilità aziendale è diventata un must per tantissime realtà. Ma per evitare di cadere nel greenwashing, l’attenzione pubblica e istituzionale verso l’impatto ambientale e sociale delle imprese è molto alta.
I consumatori chiedono trasparenza, gli investitori vogliono dati concreti e le normative europee spingono verso una rendicontazione sempre più strutturata. 

In questo scenario, saper misurare e comunicare l’impatto delle proprie attività è diventato un elemento chiave di competitività, credibilità e autorevolezza. Anche per le PMI, spesso meno attrezzate ma più radicate nei territori, redigere un bilancio di sostenibilità rappresenta una sfida e al tempo stesso un’opportunità: uno strumento per raccontare con chiarezza i propri valori, monitorare i risultati e costruire relazioni di fiducia con gli stakeholder.

Cos’è il bilancio di sostenibilità e perché è importante

Il bilancio di sostenibilità è un documento aziendale che racconta in modo chiaro e misurabile come un’impresa gestisce il proprio impatto ambientale, sociale e di governance (ESG) in un determinato periodo, di solito coincidente con l’esercizio contabile.
Non si tratta solo di numeri, ma di una vera e propria fotografia della responsabilità e dell’impegno aziendale, che permette di capire quanto un’impresa sia sostenibile nel tempo.

In particolare, il bilancio di sostenibilità serve a:

  • Rendicontare dati su consumi energetici, emissioni di CO₂, uso dell’acqua e gestione dei rifiuti
  • Descrivere la composizione della forza lavoro e della governance (per genere, età, contratti, ruoli)
  • Comunicare le politiche di trasparenza, etica e correttezza nei rapporti commerciali
  • Illustrare gli obiettivi, le azioni e i risultati raggiunti in campo ambientale e sociale
  • Costruire fiducia con stakeholder, clienti e comunità, mostrando impegni e progressi in modo concreto

Bilancio sociale, ambientale, integrato: le differenze

Il bilancio di sostenibilità integra l’aspetto sociale e ambientale relativo all’attività imprenditoriale, mostrando come la sostenibilità incide sulle performance finanziarie e sulla creazione di valore nel lungo periodo. L’obiettivo è quello di offrire una visione unitaria e strategica della gestione aziendale, evidenziando le interconnessioni tra sostenibilità e business.

Ma è possibile anche redigere bilanci che si focalizzano su singole aree, ovvero quella ambientale e sociale.

energie rinnovabil - tecnico in una centrale eolica

Il bilancio ambientale si focalizza sull’impatto ecologico delle attività aziendali (consumi energetici, uso delle risorse naturali, emissioni, gestione dei rifiuti), quello sociale mostra come l’azienda contribuisce al benessere dei dipendenti e della società, analizzando le relazioni con clienti, fornitori e dipendenti, le iniziative sociali e di D&I, il welfare aziendale e la sicurezza sul lavoro.

Direttiva CSRD: chi è obbligato a redigere il bilancio di sostenibilità?

La redazione del bilancio di sostenibilità non è un’opzione per molte imprese: la CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) è una direttiva dell’Unione Europea entrata in vigore a livello europeo a Gennaio 2023, e l’anno successivo in Italia, e obbliga un numero maggiore di aziende a rendicontare la propria attività in termini di sostenibilità.
In particolare questa direttiva viene applicata a tutte le imprese, quotate e non quotate, che superano almeno due dei seguenti limiti:

  • Stato patrimoniale di €25 milioni
  • Ricavi netti di €50 milioni
  • 250 dipendenti durante l’esercizio

Come si fa un bilancio di sostenibilità?

I dati necessari per un bilancio di sostenibilità

Prima di entrare nel dettaglio dei dati da includere nel bilancio di sostenibilità, dobbiamo specificare che bisogna individuare le tematiche ESG che realmente influenzano l’attività dell’azienda. Questo processo prende il nome di analisi di doppia materialità e consiste nel valutare le tematiche ESG su cui l’azienda ha un impatto diretto (materialità d’impatto) e le tematiche ESG che, al contrario, possono influenzare le performance e la strategia aziendale (materialità finanziaria).

Per essere efficace, questa analisi deve considerare anche gli stakeholder dell’impresa e il loro contesto operativo, in modo da mappare correttamente le priorità e definire quali informazioni siano rilevanti da rendicontare nel bilancio.

Impiegato osserva sul tavolo un report ESG

Fatta questa premessa, ecco i parametri da prendere in considerazione suddivisi per categoria:

Dati ambientali:

  • Consumi energetici (totali, per fonte rinnovabile/non rinnovabile)
  • Emissioni di gas serra (CO₂, CH₄, ecc.)
  • Consumo e gestione delle risorse idriche
  • Produzione e smaltimento dei rifiuti
  • Uso di materie prime e materiali riciclati
  • Investimenti in efficienza energetica o riduzione delle emissioni
  • Politiche e obiettivi ambientali (es. carbon neutrality, economia circolare)

Dati sociali:

  • Numero di dipendenti, suddiviso per genere, età, ruolo e tipologia contrattuale
  • Tasso di turnover, assenze, infortuni sul lavoro
  • Formazione e sviluppo professionale (ore e tipologia di corsi)
  • Pari opportunità, inclusione e welfare aziendale
  • Relazioni con clienti, fornitori e comunità locali
  • Iniziative sociali, culturali o di volontariato sostenute dall’impresa

Dati di governance:

  • Composizione degli organi di governance (CDA, comitato etico, ecc.)
  • Percentuale di donne nei ruoli decisionali
  • Politiche di integrità e anticorruzione
  • Sistemi di gestione e certificazioni (ISO, SA8000, EMAS, ecc.)
  • Relazione con gli stakeholder e modalità di dialogo
  • Strategie di sostenibilità integrate nel modello di business

Gli standard da seguire

Esistono diversi standard riconosciuti a livello internazionale che definiscono le linee guida per redigere un bilancio.

  • Gli ESRS (European Sustainability Reporting Standards) sono gli standard europei di rendicontazione della sostenibilità, sviluppati per uniformare e rendere comparabili i bilanci di sostenibilità delle imprese nell’Unione Europea.
  • La SASB (Sustainability Accounting Standards Board si focalizza su dati finanziariamente rilevanti per gli investitori, il TCFD (Task Force on Climate-related Financial Disclosures) si concentra invece su rischi e opportunità legati al clima.

Sustainability manager e consulenze ESG

Il bilancio di sostenibilità può essere redatto sia da figure interne all’azienda sia da consulenti esterni, a seconda delle dimensioni dell’impresa e delle competenze a disposizione.
Nelle grandi aziende è spesso il Sustainability Manager a coordinare il processo, nelle PMI, invece, il ruolo può essere ricoperto da manager interni con supporto esterno per la parte tecnica o per assicurare la conformità agli standard. 

A prescindere da chi lo rediga, l’obiettivo è sempre produrre un documento credibile, trasparente e utile per gli stakeholder.

A chi è rivolto?

Il bilancio di sostenibilità è rivolto a tutti gli stakeholder dell’azienda, ovvero tutti i soggetti coinvolti o interessati alla sua attività. Tra i principali destinatari ci sono investitori e azionisti, interessati a capire come la sostenibilità influisca sulle performance e sui rischi finanziari; clienti e fornitori, dipendenti, istituzioni, comunità locali e associazioni, che valutano l’impegno dell’impresa nel rispetto dell’ambiente e del territorio.

Presentare il bilancio di sostenibilità

Il bilancio di sostenibilità deve essere redatto con un formato che faciliti la comprensione dei dati da parte di tutti gli stakeholder. Spesso si utilizza una struttura modulare, suddivisa per aree ESG (ambientale, sociale, governance), con grafici, tabelle e indicatori chiave per rendere immediata la lettura dei risultati. Può essere pubblicato in forma digitale ma, per chi è old school, va benissimo anche la forma cartacea.

Screenshot report sostenibilità sottosopra
Fonte: il nostro report di sostenibilità

Redigere il bilancio di sostenibilità anche quando non si è obbligati

Anche per le aziende che non sono obbligate dalla normativa a redigere un bilancio di sostenibilità, farlo rappresenta un valore aggiunto strategico. Redigerlo volontariamente rafforza la credibilità e l’autorevolezza dell’impresa agli occhi di tutti gli stakeholder, dimostrando responsabilità e trasparenza.
Inoltre, mappare l’impatto della propria attività, monitorare i risultati raggiunti e definire gli obiettivi futuri consente di definire strategie e facilita la partecipazione a bandi e finanziamenti pubblici o privati, sempre più orientati a premiare le imprese sostenibili e responsabili.

Può aiutare con altre certificazioni?

Oltre che rappresentare un vantaggio competitivo e strategico per l’impresa che lo pubblica, il bilancio di sostenibilità è utile anche per ottenere altre certificazioni, inclusa la certificazione B Corp. In questo caso, ad esempio, aiuta a documentare l’impatto positivo dell’azienda in ambiti come ambiente, comunità, dipendenti, governance e clienti, che sono le stesse aree valutate dal BIA (B Impact Assessment). 

Esempi e spunti per un bilancio efficace

Di informazioni ve ne abbiamo date tante, ma se volete vedere nero su bianco un bilancio di sostenibilità fatto bene, non possiamo non consigliarvi di spulciare quello di Amapola, una realtà che conosciamo e stimiamo da tempo.
Si definiscono:

una società di consulenza con una doppia anima: una forte specializzazione in strategie e progetti di sostenibilità, e un focus particolare sulla comunicazione.”

Apprezziamo moltissimo la loro vision e i loro valori, fondati sulla responsabilità che tutti noi abbiamo di “influenzare positivamente il futuro a lungo a termine”. 

Il loro bilancio in realtà è un mix fra bilancio e manifesto, da cui emerge pienamente la loro personalità e la loro energia. Vale la pena buttarci un occhio!

Screenshot report sostenibilità amapola
Fonte: report di sostenibilità di Amapòla

Hai fatto il bilancio, adesso comunicalo

Comunicare il proprio impegno in termini di sostenibilità non è facile, o meglio, non è facile farlo in modo efficiente, esaustivo, chiaro e trasparente. Bisogna essere credibili e autorevoli (quindi possedere delle certificazioni), essere autentici, comunicare dati reali e concreti senza risultare noiosi ma coinvolgenti, e tanto altro. 

No, non è semplice, ma è il nostro lavoro!

Da anni aiutiamo decine di clienti a comunicare al meglio la propria mission, valori e risultati raggiunti. Se hai un bilancio di sostenibilità ma non sai come comunicarlo, scrivici!