IA, lavori creativi e comunicazione: la nostra opinione + i tool da conoscere
12/10/2025
Tra sigle che si moltiplicano come funghi – AI, ML, LLM, GAN e chi più ne ha più ne metta – è facile sentirsi disorientati. L’intelligenza artificiale è ormai ovunque: scrive testi, genera immagini, crea musica (influenza i nostri gusti!).
Ma dietro la magia dei prompt e dei risultati “wow” c’è un mondo complesso, fatto di dati, algoritmi, tanto lavoro umano e un po’ meno etica.
In questo articolo proviamo a fare ordine tra sigle, tool e plugin, esplorando come l’AI stia trasformando (nel bene e nel male) le industrie creative. Senza paura e senza idealizzarla troppo.
IA, IA Generativa, LLMs e compagnia bella: facciamo ordine
Fra tutti questi acronimi non ci capisci più niente? Tranquill*, ti spieghiamo noi!
- L’AI ha come obiettivo quello di mimare l’intelligenza umana, ad esempio negli algoritmi dei social network.
- Il Machine Learning (ML) si concentra sull’imparare dai dati, come nel caso di Google Translate e dei traduttori automatici.
- Le GAI sono intelligenze artificiali generative, che si suddividono in GAN e LLM. Le GAN (Generative Adversarial Network) sono un framework di due reti neurali che competono l’una contro l’altra per produrre risultati il più possibile appropriati. Vengono usate, per esempio, nella produzione di immagini. I LLM (Large Language Model) generano invece nuovi dati rispecchiando quelli di partenza – è il caso di GPT e ChatGPT, specializzati nella comprensione e nella generazione di testi simili alla prosa umana.
I vantaggi dell’intelligenza artificiale
Automatizzare, velocizzare, semplificare: i vantaggi dell’intelligenza artificiale sono diversi nell’ambito professionale, ma vanno testati. Noi abbiamo fatto qualche esperimento, chiedendo direttamente a un IA di decantare i suoi vantaggi in ambito design grafico e copywriting. Spoiler: non l’ha fatto proprio nel modo corretto (il risultato è un articolo troppo autocelebrativo, ripetitivo, e a tratti non preciso), ma il punto resta valido – se usata con intelligenza umana, quella artificiale ha diversi vantaggi:
- Risparmio di tempo e automazione di attività ripetitive, come gestione mail e agenda, creazione di data entry e report.
- Ottimizzazione del flusso di lavoro: alcuni tool supportano la comunicazione nella redazione di email e presentazioni o traduzioni, altri organizzano al meglio la gestione di task, progetti e clienti (Notion AI, Microsoft Copilot o Google Duet).
- Supporto all’ideazione creativa: sì, i computer si sono evoluti al punto che l’IA può effettivamente aiutare l’ideazione, sia a livello di concept e brainstorming strategico, sia nella creazione di contenuti visual o scritti (immagini e illustrazioni, foto, gif, video, testi).
Abbiamo messo alla prova la capacità dell’intelligenza artificiale di creare un’esposizione d’arte, il risultato è piuttosto divertente.
Intelligenza artificiale: le potenzialità per le industrie creative
L’intelligenza artificiale non solo presenta i vantaggi illustrati sopra, ma può essere applicata in moltissimi campi dell’industria creativa: vediamoli insieme!
AI e video produzione
L’AI generativa sta ridefinendo i confini dell’audiovisivo, aprendo la strada a format del tutto nuovi. Oggi è possibile creare video realistici partendo da un semplice prompt testuale. Un esempio è “Air Head” di Shy Kids, un cortometraggio surreale interamente realizzato con Sora di OpenAI:
o anche “Synthetic Summer”, un finto spot di birra diventato virale per le sue immagini al tempo stesso perfette e disturbanti:
Anche la fan culture ha trovato nuova linfa grazie all’AI: online circolano trailer generati da Midjourney e Runway che ri-disegnano saghe storiche come Harry Potter ambientato in Sicilia, Star Wars nella Roma imperiale o Breaking Bad in stile anime giapponese. Insomma, la fantasia non manca.
Secondo Kevin Allocca, head of culture and trends di YouTube, l’intelligenza artificiale è un tool collaborativo per creator:
“To succeed you need to be an amazing storyteller, that is not easily replicated! But the boundaries of creativity for these amazing storytellers are constantly expanding”.
AI tools per video makers
Dai plug in per Premiere che tagliano i silenzi ai tool che sistemano automaticamente color correction, noise reduction e stabilizzazione dell’immagine, l’offerta è veramente ampia per velocizzare gli editing più monotoni. Qui trovate una buona selezione di software e plug-in per video makers.
AI per i grafici: Photoshop on steroids
Adobe Firefly è un plugin integrato in Photoshop e Illustrator che permette di generare immagini, estendere sfondi e creare varianti di campagne pubblicitarie in pochi minuti. A questi si aggiungono nuove piattaforme come Canva Magic Studio, che consente di ideare intere campagne grafiche partendo da un semplice prompt, o Kittl e Designs.ai, pensati per creare loghi, poster e materiali editoriali con qualità professionale.
Gli usi creativi non mancano: c’è chi ha dato vita a meta-meme mescolando due format diversi per crearne uno nuovo, o chi ha chiesto all’AI di “immaginare cosa c’è fuori” da quadri famosi, ricostruendo gli sfondi con lo stesso stile pittorico: il risultato è impressionante!

AI tools per graphic designers
Grazie all’AI i grafici possono velocizzare esponenzialmente le tempistiche per scontornare, ridimensionare, lavorare su molti file tutti insieme, correggere bianco e colore. Qui una buona selezione di software AI per grafici.
AI per gli audio producers e per l’industria musicale
Negli ultimi anni l’intelligenza artificiale ha trasformato radicalmente l’industria musicale: sono diversi gli strumenti che permettono di generare canzoni complete partendo da un prompt testuale, con risultati sorprendentemente realistici. Altri consentono di clonare voci con una precisione impressionante, aprendo nuove opportunità creative… ma anche interrogativi sempre più urgenti sul tema copyright (il video di “Heart On My Sleeve”, la traccia virale creata nel 2023 da un anonimo produttore che imitava Drake e The Weeknd, non è più disponibile appunto a causa di violazione del copyright).
Fuori dal mondo della musica, anche i content creator stanno sfruttando queste tecnologie: MrBeast, per esempio, continua a doppiare i suoi video in oltre 15 lingue con AI vocale per raggiungere un pubblico globale.
AI tools per podcasters
Nel mondo dei podcast, gli strumenti AI rendono la produzione più accessibile e veloce. Descript, Castmagic e Podcastle offrono trascrizione automatica, editing intelligente e miglioramento audio in tempo reale, mentre Adobe Podcast e Cleanvoice curano il sound design e la pulizia delle tracce.
AI tools per musicisti
Per i musicisti l’AI è diventata una vera compagna di creazione: piattaforme come AIVA, Amper Music e Boomy generano basi e armonie, mentre Orb Producer e LALAL.AI aiutano a comporre, isolare tracce e sperimentare nuovi stili. Una rivoluzione che non sostituisce la creatività umana, ma la amplifica, portando il confine tra artista e algoritmo sempre più sottile.
AI per copywriters e social media managers
Nel mondo del copy, la GAI svolge un ruolo più nel supporto di trascrizione audio/video, creazione di sottotitoli e sintesi vocale, rispetto alla generazione di testi articolati e con un pensiero critico. In ogni caso, più il prompt è preciso e dettagliato, migliore sarà il risultato.

ChatGPT è utile per sintetizzare lunghi testi da utilizzare come fonte (anche se tende a semplificare troppo le argomentazioni complesse), per la creazione di metadescrizioni e alt tag per la SEO, per sintetizzare un articolo del blog in un post, per creare titoli brevi ed efficaci per newsletter, video YouTube, hook per il social media marketing.
Ecco una lista dei tool attualmente disponibili sul mercato, con i prezzi.
Intelligenza Artificiale per le agenzie di comunicazione
Vogliamo mostrarti anche alcuni esempi specifici di campagne generate con la GAI.
Burger King con “AI Prompts Gone Wrong” ha osato, lanciando una campagna audace in cui ha presentato manifesti “orripilanti” generati da AI (volti deformi, lingue in eccesso e dettagli grotteschi) come provocazione creativa sul tema dell’automazione creativa. L’idea era chiara: parodiare l’ossessione per l’AI nel marketing.

Il risultato? Una campagna autoironica che ha colpito nel segno, con +30% di engagement sui social e un messaggio chiaro sull’importanza della creatività umana.
La campagna OOH “Mascara Train” di Maybelline mostra invece treno e autobus con ciglia finte che si “truccano” passando sotto maxi spazzole di mascara, totalizzando oltre 18 milioni di visualizzazioni in 48 ore. Realizzata interamente in 3D con AI generativa, ha dimostrato che una buona idea visiva può far impazzire i social anche con budget vicino allo zero.
Non è tutt’oro ciò che luccica: le criticità dell’utilizzo di IA per la creatività
Tutto bello, comodo e facile? In realtà no.
L’avvento dell’AI generativa sta ridefinendo Internet e i suoi equilibri: i social si popolano di bot e contenuti automatizzati, i media online affrontano licenziamenti di massa, e il web è invaso da spam e prodotti “AI-generated junk”. Sempre più spesso chatbot e motori di ricerca si citano a vicenda, creando circoli viziosi di disinformazione.
Parafrasando Gramsci:
“Il vecchio internet sta morendo, quello nuovo tarda a comparire e in questo chiaroscuro nascono i mostri.”
AI e mercato del lavoro creativo
Se le obiezioni tipo “l’intelligenza artificiale ci ruberà il lavoro” suonano un po’ Salviniane e reazionarie (vi ricordate quando si temeva che la fotografia avrebbe fatto estinguere i pittori?!), l’AI pone dei grossi problemi in termini di copyright e di tutela dei lavoratori. Sta infatti emergendo una vasta sottoclasse di lavoratori localizzati nei paesi in via di sviluppo, che compiono migliaia di task ripetitive e decontestualizzate per istruire le AI e permettergli di automatizzare le nostre attività tediose e ripetitive. Male. Molto male.
Policy e democrazia dell’intelligenza artificiale
Chi detiene il potere nel settore dell’intelligenza artificiale? Chi sono i player principali? Come la monetizzeranno? La ricerca sull’AI è sostanzialmente controllata da privati, forse questo crea un problema? Le grandi piattaforme diventano ogni giorno più egemoniche: se ti interessa approfondire, ecco una selezione di articoli che esplorano questi temi.
Sicurezza e privacy dei dati
Da dove arrivano i pantagruelici archivi di dati che vengono dati in pasto alle AI per istruirle? L’unione europea sta cercando di regolare il settore, chiedendo trasparenza per gli utenti ove possibile.
La giusta via di mezzo
L’intelligenza artificiale non è né la nostra salvezza né la nostra condanna: è uno strumento, e come tale deve saper essere compresa e utilizzata al meglio, per trarne potenziale e generare valore aggiunto, riconoscendone però i limiti e usandola con parsimonia e spirito critico.
Forse il punto non è capire se l’AI sia “buona” o “cattiva”, ma quanto siamo pronti noi a usarla in modo consapevole.