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Pubblicità di Natale 2025: vincono le lacrime o vince il Grinch?

9/12/2025

Alberi di Natale, luminarie e panettoni sugli scaffali dei supermercati ormai compaiono sempre prima. Per i grinch inside (come alcune di noi) è stato subito un borbottio di “ma di già?”, poi però, cercando di capire il bisogno di normalità e di calore umano, abbiamo fatto spallucce e ci siamo adattate silenziosamente alla situazione.

D’altronde, questo è quel periodo dell’anno in cui brand e aziende si sbizzarriscono con i più disparati contenuti acchiappa-like (e acchiappa soldi). Tanto vale farsene una ragione: tanto è impossibile sfuggire a Mariah Carey e a Michael Bublè, quanto è impossibile sfuggire alle pubblicità di Natale.

Ecco qui di seguito gli spot di Natale più belli, del 2025 e di sempre, scanzonati e strappacore, accomunati da un unico, grande e solo obiettivo: emozionare.

Ma le pubblicità di Natale funzionano ancora?

Team Grinch e team strappalacrime

Le pubblicità di Natale (così come la nostra attitudine a questo momento dell’anno) sono sempre e solo di due tipi: o strappalacrime, quando puntano tutto sulle emozioni genuine, dove ricordi, nostalgia e piccoli gesti quotidiani diventano protagonisti (ottimo esempio di marketing emozionale), o Grinch, quando giocano sull’ironia, sul ribaltamento delle aspettative e l’umorismo (ma non solo: spesso gli spot che non pullulano di melodie natalizie, lucine e caminetti accesi cercano di mandare un messaggio e responsabilizzare il consumatore, rendendolo consapevole sugli effetti consumistici del Natale e sfruttando così il marketing etico).
Ed entrambi questi filoni funzionano perché sfruttano leve psicologiche potenti. Insomma, che tu sia più da lacrime o da sarcasmo, ammetterai che il Natale pubblicitario sa come colpire, e farsi ricordare.

La nostra classifica: le migliori pubblicità di Natale del 2025 e di sempre

Le pubblicità di Natale 2025 strappacore

1. An Uber holiday story

  • Brand: Uber
  • Agenzia: Mother
  • Ci piace perché
    È un mini film emozionale che mostra il ritorno a casa di una giovane donna, e questo semplice tragitto in auto diventa il set perfetto per far emergere ricordi, tensioni e quel mix di nostalgia-speranza che il Natale sa sempre scomodare. Uber gioca abilmente con
    leve emotive potentissime, curando al meglio anche estetica e colonna sonora. È uno spot semplice, vero e sincero: niente famiglie patinate, solo sentimenti veri che trasformano un normale trasferimento in un momento da ricordare

2. A Critter Carol

  • Brand: Apple
  • Agenzia: TBWA\Media Arts Lab
  • Ci piace perché
    Lo spot punta sull’amicizia ed è ambientato in un bosco innevato. Racconta di un piccolo gruppo di animaletti-burattini che trova un iPhone smarrito nel bosco e lo usa per registrare una brano musicale dedicato all’amicizia, che il proprietario scoprirà solo dopo aver ritrovato il telefono. È una storia
    semplice e piena di calore, che mette al centro comunità e spontaneità più che la tecnologia stessa, mostrando così le capacità dell’iPhone senza mai “venderlo” apertamente.

3. Nuts about holidays

  • Brand: Planters
  • Agenzia: VaynerMedia
  • Ci piace perché…
    La fabbrica di noccioline viene trasformata da semplice e triste impianto industriale a un ambiente magico, giocoso e colorato. Trasmette un senso di
    gioia, festa ed energia, distaccandosi un po’ dal classico mood invernale di caminetto e neve.

 4. We are meant to change

  • Brand: Ikea
  • Agenzia: DDB Group Italy
  • Ci piace perché
    Trasforma un episodio scomodo (rimanere bloccati in ascensore con uno sconosciuto) in un
    momento allegro e magico.  Invece di farsi prendere dal panico, i protagonisti iniziano ad arredare l’ascensore con ciò che hanno appena comprato, creando in pochi istanti un micro-salotto accogliente e festoso. È sorprendente, leggero, e ti strappa un sorriso proprio perché parte da un imprevisto spiacevole ma si ribalta in un momento di calore condiviso. Un modo semplice ed efficace per dire: con le cose giuste, anche il luogo più anonimo può diventare casa.

Le pubblicità di Natale per i Grinch

5. A very merry Grinchmas 

  • Brand: ASDA
  • Agenzia: Lucky Generals
  • Ci piace perché
    Lo spot reinterpreta in chiave ironica e giocosa la figura del Grinch, trasformandolo in cliente/consumatore (o quasi) e giocando sul contrasto tra aspettative tradizionali e l’
    assurdità dell’eccesso natalizio. Il risultato è un Natale “strano”, dissacrante e divertente, ben lontano dal classico sentimentalismo, scegliendo l’ironia e la rottura degli stereotipi Natalizi.

6. A wasty holiday

  • Brand: Coachtopia
  • Agenzia: APE_CC
  • Ci piace perché
    Anche se torniamo indietro di due anni ci sembrava giusto riportare in auge uno spot più in linea con i nostri valori e che
    comunicasse la sostenibilità. Nello spot compare una creatura di nome Wasty, fatta di materiali di scarto, che insieme a una ragazza trasforma gli scarti derivanti dal consumismo natalizio in pezzi nuovi e upcycled. Va contro corrente, e anziché incitare all’acquisto invita alla riflessione sugli sprechi, generando consapevolezza nel consumatore. Bravi!

Le nostre pubblicità di Natale prefe di sempre

7. Spot Barilla 

  • Brand: Barilla 
  • Anno: 1991
  • Ci piace perché
    Qui andiamo sul classico e iconico, ma parliamo anche di uno spot che ha oltre 30 anni, quindi ci sta. Lo spot è semplice e rappresenta una scena in cui Babbo Natale arriva a casa di una famiglia con il sacco di doni ormai vuoto, quindi decide di donare la sua barba e il suo cappello per poi sedersi a tavola con la famiglia intera. Quello che è degno di nota è che non compaiono prodotti Barilla,  ma vengono presentati i valori che rappresentano da sempre il brand cioè la famiglia, le tradizioni e lo stare bene a tavola.

8. Misunderstood

  • Brand: Apple 
  • Anno: 2013
  • Ci piace perché
    Apple ha basato la campagna sul suo punto debole: se Natale è sinonimo di condivisione e stare insieme, allora la
    tecnologia, che spesso ci rende estranei a ciò che succede intorno, dovrebbe essere messa da parte.
    Il protagonista dello spot è un ragazzo apparentemente schivo e poco partecipativo ai bei momenti festivi. Isolandosi però, grazie al suo nuovo iPhone, riesce a realizzare di nascosto un video-story da proiettare la mattina di Natale, regalando alla sua famiglia un momento inatteso di commozione e gioia. In fondo a cosa serve un iPhone se non a
    catturare momenti e trasformarli in ricordi?

9. A Magical Christmas with Lidl

  • Brand: Lidl
  • Anno: 2023
  • Ci piace perché..
    Parla di un bambino triste per via del suo addobbo preferito distrutto e di un procione che gli fa ritornare il sorriso, salvando l’atmosfera natalizia di tutta la famiglia. Il procione diventa l’eroe dello spot e ci ricorda che anche i
    piccoli gesti possono fare una grande differenza. In questo caso, rendere felice un bambino.

Quando la comunicazione natalizia va storta…

Non smetteremo mai di ripeterlo: nella nostra epoca siamo sommersi di spot, pubblicità e stimoli da qualsiasi parte, e se da un lato è vero che bisogna trovare il proprio spazio per emergere e farsi notare in un mercato saturo, dall’altro bisogna anche essere razionali, fare analisi accurate e non spingersi troppo oltre. Altrimenti il risultato è opposto a quello desiderato, ovvero un flop e un danno alla reputazione.
Alcuni esempi di spot di Natale andati male: 

10. The Gift That Gives Back

  • Brand: Peloton
  • Anno: 2019
  • Il flop:
    Lo spot voleva raccontare la magia di un regalo “che cambia la vita”, ma è finito per sembrare il trailer di una distopia fitness: lui regala la bike a lei, lei si filma ogni giorno come se dovesse inviare prove di obbedienza al regime aerobico. Il pubblico lo ha letto come sessista, inquietante e completamente fuori dal mondo reale. È fallito perché ha raccontato la femminilità come performance da monitorare, ignorando totalmente le sensibilità culturali del momento. 

11. #ReindeerReady

  • Brand: McDonald’s UK
  • Anno: 2017
  • Il flop:
    Lo spot era partito bene, ma il messaggio implicito di un lutto familiare non dichiarato ha virato la campagna verso un mood così cupo che nemmeno il McFlurry poteva addolcirlo. Invece di portare leggerezza, lo spot sembrava dire: “A Natale siamo tutti più tristi”. Il pubblico è rimasto spiazzato: troppo drama per un brand che promette comfort e spensieratezza.