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Cicloturismo in Italia: gli ultimi trend + 7 buoni motivi per partire in bicicletta

12/05/2025

Il cicloturismo è nel DNA di Sottosopra: chi ci conosce lo sa bene.

Noi questo nuovo modo di viaggiare lo abbiamo scoperto 15 anni fa, viaggiando nel nord della Germania, dove spostarsi da una città all’altra in bicicletta non era solo possibile, ma facile, sicuro e incredibilmente piacevole. Ogni pedalata ci regalava borghi nascosti, paesaggi sorprendenti e un senso di libertà che non avevamo mai provato prima. 

E ci siamo chieste: perché in Italia no? Come mai in un paese con una ricchezza storica, culturale, naturalistica ed enogastronomica come la nostra, non si era ancora colto il potenziale di questo modo di viaggiare?

Un po’ in ritardo, ma finalmente ci siamo arrivati anche noi:

il cicloturismo in Italia nel 2024 è cresciuto del 76% rispetto all’anno precedente, coinvolgendo 89 milioni di persone

(no, non abbiamo sbagliato a scrivere: è come se ogni cittadino italiano, e altri 40 milioni di persone, praticasse il cicloturismo!).

Una crescita alimentata anche dall’entusiasmo dei cicloturisti europei, che pur di godere del nostro paese hanno accettato le lacune delle nostre infrastrutture. Questo è un segnale forte, che ci dice quanto il desiderio di viaggiare in bici sia trasversale, inclusivo, adatto a tutte le età e personalizzabile in base alle proprie esigenze. 

ciclista in bici in montagna

Adesso è importante mettersi al lavoro per potenziare l’offerta legata al cicloturismo: ottimizzare la sicurezza, sviluppare ciclovie, infrastrutture, servizi e accoglienza all’altezza di questa domanda crescente. Speriamo che i numeri e le riflessioni che seguono possano servire a chiarire le idee anche ai più scettici – e, chissà, magari convincerli a salire in sella!

Cos’è il cicloturismo e perché è sempre più popolare?

Il cicloturismo è quando decidi che le vacanze seduto in auto nel traffico..no, grazie!

E allora ti attrezzi con bici, borraccia, bagagli minimal, spirito di avventura e parti. Non per destinazioni esotiche, ma per riscoprire la bellezza dei territori italiani o europei, viaggiando in modo lento ma allo stesso tempo attivo e avendo un’ottima scusa per una pausa gelato ogni 10km.

I dati del rapporto Viaggiare con la Bici 2025, realizzato da Isnart-Unioncamere per l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio, in collaborazione con Legambiente, evidenziano che quello del cicloturismo è un trend in crescita: l’anno scorso il numero di chi lo ha praticato è aumentato del 54% rispetto al 2023, raggiungendo il totale di 89 milioni di persone, che hanno generato un indotto economico di 9.8€ miliardi (+76.4% dal 2023). Insomma, il cicloturismo fa bene a te, al pianeta e pure al PIL!

I fattori dietro al boom delle vacanze in bicicletta sono diversi: la voglia di viaggiare in modo sostenibile e responsabile, il bisogno di esperienze autentiche lontane dal turismo di massa, ma anche una nuova attenzione per salute e benessere, esplosa a seguito della pandemia. Sono anche aumentate le infrastrutture dedicate, come ciclovie e strutture bike friendly. 

Risultato? Sempre più persone scelgono le due ruote non solo per spostarsi, ma per scoprire il mondo.

Il cicloturismo in Italia VS in Europa: ecco i numeri

Quando si parla di classifiche europee l’Italia occupa quasi sempre le ultime posizioni: debito pubblico importante, redditi bassi, così come il tasso di alfabetizzazione..e potremmo andare avanti a oltranza. 

C’è però un settore in cui l’Italia è forte, anzi, addirittura primeggia, ed è proprio il cicloturismo. È quello che emerge dall’indagine indagine State of the Cycling Tour Operators Industry 2024, condotta dalla European Cyclists’ Federation (ECF), Adventure Travel Trade Association (ATTA) e CycleSummit. 

Secondo questo studio l’Italia è appunto la prima scelta come destinazione dai cicloturisti: il nostro primato risiede in una combinazione unica di storia, arte, natura ed una cultura radicata dell’ospitalità. Abbiamo superato Francia e Germania, rispettivamente seconde e terze in classifica, nonostante le loro infrastrutture ciclistiche siano decisamente più avanzate delle nostre.

bicicletta da viaggio

Uno sguardo al rapporto “Viaggiare con la bici 2025”

Scendiamo più nel dettaglio dei dati del rapportoViaggiare con la Bici 2025, ecco i numeri più significativi:

  • Aumento dei cicloturismo: 89 milioni di cicloturisti (+54% dal 2023). 10% è l’incidenza sul totale dei turisti
  • Indotto generato: 9.8€ miliardi (+76.4% dal 2023)
  • Lo sport occupa la quinta posizione nella graduatoria complessiva delle motivazioni di scelta. Il cicloturismo si posiziona dopo montagna e trekking 
  • Identikit del cicloturista:
    • Il 70% è di sesso maschile
    • Il 47.7% ha un’età  tra i 30 e 44 anni
    • Il 90.6% svolge una professione
    • Il 50.8% è alto spendente
    • Il 15% proviene da Veneto, il 14% da Lombardia, seguono Lazio, Emilia Romagna e Toscana
    • Il 36.7% viaggia in coppia, il 31.3% in solitaria e il 27.5% con amici

Questi dati confermano che il cicloturismo non è più una nicchia, ma una vera e propria opportunità per il turismo 4.0.

ciclista nella natura

Cresce l’interesse, si diversificano i profili dei viaggiatori e viene generato valore per i territori e le strutture coinvolte. Anche perché, diciamolo, solo in bicicletta o a piedi hai modo di scoprire paeselli remoti con una chicca storica di cui vanno orgogliosi!

Il cicloturismo in Europa

È vero che l’Italia è la potenza europea del cicloturismo, ma questa nuova modalità di viaggiare è ormai diffusa e radicata anche negli altri paesi. Eurovelo, nel rapporto “EuroVelo Usage Monitoring Report 2023”, riporta che dal 2019 al 2024 il traffico ciclistico sulla rete EuroVelo è aumentato del 10,3%, evidenziando una tendenza positiva nel lungo periodo (EuroVelo è una rete di itinerari ciclabili paneuropei che attraversano l’intero continente, promossa dalla European Cyclists’ Federation – ECF). Fra i paesi più gettonati, oltre a Germania e Francia ci sono anche Spagna, Regno Unito, Irlanda, Olanda e Portogallo. 

Strano ma vero, anche la legislazione sembra fare passi avanti: il 3 aprile 2024, i Ministri dei Trasporti dell’UE hanno approvato la Dichiarazione europea sul ciclismo, riconoscendo il ciclismo come mezzo sostenibile per il tempo libero e il turismo. Verrà dato un maggiore accesso a fondi europei per progetti legati alla mobilità ciclabile e incrementati gli investimenti in infrastrutture ciclabili e sicure.

Il valore economico del cicloturismo: nuovi trend, sfide e opportunità

Abbiamo visto che l’indotto generato dal cicloturismo è piuttosto ingente, e in forte crescita rispetto agli anni precedenti. Ma quali sono i trend del momento, le sfide da affrontare e le opportunità da cogliere nel settore? Vediamole insieme!

Le principali opportunità sono rappresentate dal mercato in forte espansione, e allo stesso tempo dai progetti europei che ne facilitano la crescita (per esempio Interreg Central Europe ICTr, che mira a sviluppare prodotti di cicloturismo innovativi e sostenibili lungo EuroVelo 13 – Iron Curtain Trail; e Baltic Biking Upgrade, che supporta le piccole e medie imprese nello sviluppo di offerte cicloturistiche lungo EuroVelo 10 – Baltic Sea Cycle Route).

Fra i trend emergenti:

  • Aumento dell’uso delle bici elettriche (e-bike), che rendono percorribili e accessibili a più persone anche gli itinerari più impegnativi
  • Il boom dei Millenial “digitalizzati”: i Millennial (30-44 anni) sono la fascia predominante del settore, e il 63,1% si affida a internet per la pianificazione del proprio viaggio. Internet viene usato per la prenotazione degli alloggi, per la ricerca di punti ristoro ed esperienze sui social network, per consultare recensioni e blog, ma anche come strumento di navigazione tramite tool come Komoot e Strava. Abbiamo anche scritto una lista delle nostre dieci app preferite per ciclisti
  • Interesse per un turismo slow e sostenibile: i cicloturisti cercano esperienze autentiche e sostenibili, prediligendo itinerari che offrono connessione con la natura, cultura locale e benessere. In fondo è questa l’essenza del cicloturismo, dove la lentezza diventa una qualità da assaporare: il tempo si dilata e lascia spazio all’apprezzamento dei dettagli e delle meraviglie della natura. Ed è anche in linea  con la crescente attenzione alla sostenibilità e all’impatto ambientale causato dall’uomo, visto che la bicicletta è un mezzo a impatto zero. Meglio di così..

Le più grandi sfide da affrontare riguardano: 

  • Qualità delle infrastrutture ciclabili: i dati parlano chiaro, solo il 67% della rete EuroVelo è attualmente sviluppata e appena il 39% dispone di una segnaletica adeguata. Oltre a migliorare segnaletica e indicazioni sulle ciclovie è fondamentale anche ampliare l’offerta di punti di ristoro, aree di riparo e di punti soccorso
  • Accesso limitato ai dati: la mancanza di dati dettagliati sulle preferenze dei cicloturisti e sull’utilizzo delle rotte rende difficile la pianificazione e la promozione efficaci del cicloturismo, così come l’offerta di ulteriori servizi dedicati
  • Intermodalità insufficiente: la scarsa integrazione tra bici e altri mezzi di trasporto, come treni e autobus, ostacola la facilità di accesso alle rotte ciclabili, per i turisti internazionali ma anche per noi
  • Assenza di operatori specializzati 

7 motivi per cui viaggiare in bicicletta è il modo migliore di viaggiare


1. Ti permette di rallentare

Viaggiare in bicicletta vuol dire seguire uno stile di vita, una filosofia di viaggio legata a concetti quali relax e contemplazione, dove la lentezza è il filo conduttore del viaggio. Lontano dal traffico e dal caos, il viaggio in bicicletta è un’immersione completa nel territorio, in cui ogni chilometro percorso diventa un’opportunità per scoprire qualcosa di nuovo: un borgo antico, una bottega nascosta o un campo di girasoli.

ciclista in bici sul lago

2. Ti porta dove gli altri non arrivano

Le due ruote ti portano dove auto e bus non arrivano. Sentieri inesplorati, strade secondarie, borghi fuori dalle rotte turistiche: il cicloturismo è libertà e scoperta continua, valorizzare le aree meno inflazionate e più autentiche.

3. Fa bene al corpo e alla mente

Pedalare è sport, movimento, ossigeno, endorfine. Un viaggio in bici è anche un viaggio di benessere. Il cicloturismo, nel contesto del turismo attivo, si posiziona come seconda scelta dopo il trekking. Arrivare a destinazione dopo 50, 80 o anche più chilometri ti fa apprezzare tutto, anche una cena tedesca! E le calorie non sono più un problema…

4. È un viaggio personalizzato

Niente orari, niente code, nessun vincolo: puoi fermarti dove vuoi, quando vuoi. Puoi scegliere il tuo ritmo, la tua rotta, il tuo stile: solitario o in compagnia, con tenda o B&B, lungo o breve. Sei padrone del tuo tempo. 

5. È sostenibile per davvero

Nessun mezzo di trasporto ha un’impronta ecologica così leggera, e noi di Sottosopra, che abbiamo fatto della sostenibilità e della bici i nostri pilastri fondanti, lo sappiamo bene! Zero emissioni, zero inquinamento, zero traffico. Ne trai beneficio tu e l’ambiente.

6. È economico

Rispetto ad auto e moto, camper, treni e aerei, viaggiare in bici costa pochissimo. Il cicloturista italiano spende in media 65€ di alloggio e 70€ per beni e servizi, importi che per gli stranieri salgono a 69€ per alloggio e 132€ per beni e servizi. Ma poi, il viaggio in bici si adatta a ogni capacità di spesa.

7. Ti fa sentire parte di una comunità

Il mondo del cicloturismo è fatto di storie, racconti, percorsi condivisi, gruppi e reti solidali in continua crescita. I cicloturisti sono curiosi, gentili, aperti. E spesso ricevono in cambio sorrisi, consigli e piccoli gesti di ospitalità. 

+1. Perché dopo non puoi più farne a meno

Chi prova, si innamora: viaggiare in bici crea dipendenza (di quella buona). Parola di Sottosopra, provare per credere!

ciclisti in montagna

Ci stai?

La rivoluzione del turismo e del modo di viaggiare è (quasi) gratis: che aspetti a provarlo? Non servono imprese epiche o bici da Tour de France, basta la voglia di rallentare, scoprire e lasciarsi sorprendere. 

E se alla fine del viaggio sentirai già nostalgia della prossima pedalata… benvenuto nel club dei ciclodipendenti felici!