Too Good To Go: l’app contro gli sprechi alimentari
27/07/2024
Intervistiamo Michele Martinotti, Head of Marketing di Too Good to Go
“Lottiamo per creare un mondo senza sprechi. Sappiamo che ci arriveremo perché crediamo nel potere delle persone!
Anche le piccole azioni hanno grandi conseguenze, quindi unisciti a Too Good To Go e inizia a fare la differenza da oggi!”
Con queste parole, Too Good To Go spiega chiaramente la missione alla base del progetto: ispirare e rendere tutti partecipi della lotta contro lo spreco alimentare, focalizzandosi su 4 pilastri: persone, aziende, scuole, politica. Torniamo a parlare ancora una volta di sostenibilità quindi, oggi con Michele Martinotti, Head of Marketing di Too Good To Go Italy.
Chi è Michele Martinotti?
Ho 30 anni e mi occupo da sempre di marketing. Ho vissuto all’estero per diversi anni, soprattutto a Berlino, lavorando da Zalando. Tornato in Italia, dopo un’esperienza da Subito.it, sono arrivato a Too Good To Go dove attualmente gestisco il team marketing.
Cos’è Too Good To Go?
Un’App che mette in comunicazione commercianti che vendono cibo e utenti per ridurre al massimo gli sprechi e gli invenduti. Dal panettiere al ristorante, dall’hotel al bar.

Tutti a fine giornata hanno sprechi e sulla nostra app l’utente trova l’invenduto, lo prenota e lo ritira in una Magic Box, il cui contenuto sarà svelato solo una volta ritirata. Gli invenduti cambiano ogni giorno e la varietà delle Magic Box è l’aspetto ludico e divertente per l’utente.
Come aderiscono gli esercizi commerciali?
Direttamente dal sito, cliccando sul pulsante “ho un negozio”. Li contattiamo e li attiviamo nel giro di pochissimo tempo.
Com’è nata l’idea?
Da tre ragazzi danesi e nel 2015 è diventata realtà. Erano ospiti in un hotel e vedendo il cibo buttato nella pattumiera, decisero di farsi venire un’idea contro il food waste, e col tempo nacque l’app, da un’intuizione sul campo praticamente.
Dalla Danimarca si è espansa in 14 paesi in tutta Europa e nel 2020 arriverà negli States.
Qualche dato sullo spreco di cibo in Italia e/o nel resto del mondo?
Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Waste Watcher, ogni persona in Italia spreca circa 618g di cibo a settimana; nel mondo: oltre 1 miliardo di tonnellate di cibo sprecate ogni anno.
Praticamente un terzo del cibo prodotto viene sprecato: questo non è solo un peccato ma anche uno spreco economico e di risorse utilizzate per produrre il cibo stesso, a partire dalla deforestazione per creare terreni coltivabili, o con la CO2 emessa per produzione e smaltimento. E nonostante le tante realtà che operano in questo campo, for e no profit, il tema spreco è enorme.
“Ridurre gli sprechi alimentari è una delle azioni più importanti che possiamo fare per contrastare il riscaldamento globale” è una citazione di CHAD FRISCHMANN, ESPERTO DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO, che appare sul vostro sito. Quali azioni o attività è importante mettere in atto per far fronte a questo situazione?
Per noi il tema food waste è fondamentale soprattutto per sensibilizzare persone. C’è un potenziale enorme e Too Good To Go è una goccia nell’oceano, nonostante i 3 milioni di iscritti in Europa. Lo spreco alimentare ha un impatto sull’atmosfera dell’8% e da parte nostra è richiesto quindi uno sforzo enorme. Abbiamo fatto anche campagne in passato, piantando alberi in proporzione alle Magic Box vendute: cibo e pianeta vanno a braccetto da sempre.

Perché sprechiamo così tanto secondo te?
Le persone sono corresponsabili. La gran parte dello spreco è a livello di produzione e distribuzione. Pensiamo agli ortaggi e alla frutta: quanti ne vengono buttati perché “brutti” già solo in fase di raccolta? Il trend è “grandi quantità e grandi qualità”, un aspetto che ha reso le persone attente ad aspetti più superficiali, come quello estetico di un pomodoro che se bruttino non viene comprato o addirittura neanche colto. Spesso anche se acquistati, finiscono nella pattumiera. Inoltre spesso non sappiamo regolarci sulla quantità di cibo acquistato e finiamo per buttarlo.
Occorre una cultura dei consumi per favorire uno sviluppo più sostenibile?
Assolutamente sì, è necessario trovare soluzioni pratiche come Too Good To Go, ma allo stesso tempo fare un lavoro di sensibilizzazione: noi nel nostro piccolo ci proviamo, con interviste a personaggi legati a questi temi.
Come vi informate su su questi temi?
Abbiamo un dipartimento interno che si occupa di food waste per rimanere aggiornati e preparati sul tema e poter fare anche campagne educational, e offriamo un portale educativo e risorse scaricabili come report e ricerche. È importante conoscere le policy locali ed europee e continuare ad educare.