Sfide e opportunità del lavoro autonomo e creativo ai tempi del COVID-19

9 Settembre 2021
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9 Settembre 2021 Sottosopra Comunicazione

Sfide e opportunità del lavoro autonomo e creativo ai tempi del COVID-19

Partita IVA nel 2021

Il binomio freelancer e lavoro creativo è storicamente piuttosto comune. La creatività si sposa bene con la possibilità di lavorare multi progetto e multi committente, così come la libertà nella gestione del tempo e del luogo da cui lavorare stimola il processo creativo. Inoltre, la pandemia ha prodotto un scenario inedito per cui per la prima volta un gran numero di lavoratori dipendenti può beneficiare di alcune delle libertà dei freelance, così come si ritrova a incontrare sfide simili. Quali sono le prospettive? Cosa significa aprire partita IVA nel 2021?

“Non lo facciamo per il denaro, essere freelance è uno stile di vita, lo si sceglie per l’autonomia e la libertà.”

Nell’analisi The state of Indipendence 2021 le testimonianze dei freelance creativi evidenziano le principali opportunità della libera professione: un equilibrio vita/lavoro più fluido, la possibilità di poter lavorare con clienti e progetti in linea con i propri valori e la propria estetica, il potere della scelta e la responsabilità che ne deriva, la libertà creativa, la possibilità di dire di no. Secondo un’analisi di Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, gli autonomi in Italia sono mediamente più istruiti dei dipendenti: tra i 25-34 enni in partita IVA il 37,2% è laureato, mentre tra i dipendenti la percentuale è del 27,9%. Inoltre, i liberi professionisti tendono ad investire più tempo e risorse nell’aggiornamento professionale, a cui dedicano fino a 5h alla settimana.

The state of indipendence

Vecchie sfide, nuovi scenari

Tuttavia, anche se i freelance amano molto ammantarsi di questa aurea anarco-creativa e decantare la magia della partita iva, uno dei paradossi della professione è che spesso “free” sta solo nella qualifica. In termini di carico orario, sebbene si fugga ai vincoli degli orari d’ufficio, i freelance tendono a lavorare quanto o più dei dipendenti full time. Oltre alle ore dedicate al lavoro creativo se ne aggiungono infatti altrettante da dedicare alla ricerca clienti, al marketing della propria attività, all’amministrazione e al customer care. Il famoso equilibrio tra lavoro e vita privata resta per molti una chimera. Per un freelance che negli anni ha imparato ad associare strettamente il tempo al denaro, i periodi con poco lavoro significano raramente tempo libero per perseguire i propri progetti ed interessi personali e molto più spesso stress, notti insonni e cupe premonizioni di bancarotta (v. alla voce “marzo 2020”). Questa stretta associazione tra tempo e denaro fa sì che diventi difficile ritagliarsi dei momenti veramente liberi sapendo che avremmo potuto utilizzarli per fatturare.

Freelancing e pandemia, qualche cifra

In Europa in termini di lavoro autonomo non ci batte nessuno. I dati più recenti (Eurostat e Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, entrambi 2019) mostrano come l’Italia, con più di 5 milioni di lavoratori autonomi, sia il Paese europeo con il più alto numero di occupati in proprio. Professionisti, imprenditori, artigiani, ma anche consulenti, freelance e lavoratori della gig economy costituiscono un universo ampio ed estremamente variegato che contribuisce al 21,7% dell’occupazione del nostro Paese. Un primato indiscusso, che l’Italia vanta da sempre, sebbene nell’ultimo decennio si sia assistito ad una contrazione significativa dei lavoratori autonomi.

Secondo le associazioni di settore come ACTA, il calo delle partite iva tra il 2010 e il 2019 è frutto di politiche volte quasi sempre a sostenere solo il lavoro dipendente e il mancato ricambio generazionale. Nell’analisi di Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, la maggioranza dei freelance intervistati individua le principali difficoltà nel carico burocratico, nell’instabilità degli incarichi e dei committenti e nel ritardo dei pagamenti.

partita iva 2021

La crisi pandemica da Covid-19 ha dato il colpo di grazia, mettendo in evidenza la sostanziale assenza di tutele per chi svolge un lavoro da freelance. Nonostante i timidi sforzi dello Stato per compensare i crolli di fatturato, la pandemia ha colpito pesantemente i lavoratori autonomi. La CGIA, associazione artigiani e piccole imprese segnala che “Tra febbraio 2020 e giugno 2021, l’Italia ha perso 470mila occupati. Di questi, 378mila (pari a oltre l’80% del totale) sono lavoratori indipendenti”. Il settore creativo è rimasto particolarmente colpito con l’arresto di quasi un anno di tutto il comparto culturale, performativo e la grande frenata di quello mediatico e legato al marketing creativo.

Quali sfide comuni tra freelance e lavoratori dipendenti in smart working?

Quello che rende le sfide e le opportunità della libera professione rilevanti anche per il resto della forza lavoro è che con la diffusione dello smart working, molte dinamiche della vita da freelance si sono espanse anche all’universo dipendente. Basti pensare alla reperibilità a qualsiasi ora, alla sottile linea di demarcazione tra spazio privato e spazio lavorativo, l’iper produttività a tutti i costi e l’incertezza del futuro che rischiano di rendere tutti meno liberi, non solo gli autonomi.

Quali strumenti e prospettive di cambiamento per le partita IVA nel 2021?

Giuridicamente parlando, il lavoro autonomo è spesso ancora visto come un’anomalia di sistema. Senza togliere gravità al fenomeno delle cosiddette finte partite IVA, il freelance non è un dipendente che non ce l’ha fatta, ma un professionista che nel 73% dei casi è ben contento di restare autonomo. Tra le principali sfide di ACTA e delle altre associazioni di categoria ci sono l’equità contributiva, un’assistenza adeguata durante malattia e gravidanza e prestazioni pensionistiche all’altezza.

Oltre alle lotte collettive di categoria e a quelle che coinvolgono l’intera forza lavoro, è responsabilità dei freelance sostenersi a vicenda creando network di supporto, condividendo dritte su compensi e contratti, contatti di clienti e fornitori: fare rete per creare un ecosistema collaborativo che faccia da terreno di coltura per la creatività e l’indipendenza di tutti.

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