Giada Mieli, l’imprenditrice etica fuori dagli schemi

6 Giugno 2019
Posted in Interviste
6 Giugno 2019 Sottosopra comunicazione

Giada Mieli, l’imprenditrice etica fuori dagli schemi

Una chiacchierata con Giada sulle proprietà benefiche della sericina e sulla sua azienda, J.AND.C. COSMETICI, una vera e propria eccellenza made in Italy.

Giada Mieli J. AND C. Cosmetici | Sericina | Seta

Giada Mieli è un’imprenditrice che non ha paura delle sfide, adora mettersi in gioco, nel lavoro e nel tempo libero.
Qualche anno fa ha deciso di scommettere e creare una linea cosmetica a base di sericina, la polvere di seta, una sostanza preziosissima.
Oggi, dopo tanti sforzi, è a capo di un’azienda totalmente made in Italy ed è sempre più convinta di ciò che fa ma soprattutto di come lo fa.
Giada si definisce “completamente sottosopra” ed è una che non molla mai, proprio per questo, quando l’abbiamo conosciuta tempo fa in occasione di ComOn a Como, mentre suonava la batteria del suo gruppo tipo Stomp (Percussioni Industriali), non ci ha lasciato indifferenti.
È una tipa tosta, ostinata e sincera, capace di andare contro tutto e tutti quando si mette in testa qualcosa.
L’abbiamo intervistata per conoscere qualcosa in più su di lei e sulla storia della J.AND.C. COSMETICI (adoriamo i suoi prodotti!), una piccola azienda che ci mette il cuore e che non si lascia intimidire (né comprare) dalle multinazionali. 

Giada Mieli J. AND C. Cosmetici


Chi è Giada Mieli?
Sono una persona che ha rischiato: pur avendo la possibilità di lavorare nell’azienda di famiglia (la storica azienda serica comasca, la Tintoria Pecco e Malinverno, ndr) ho deciso di fare tutt’altro.
Mi sono laureata in relazioni pubbliche con l’obiettivo di lavorare nella comunicazione e nella pubblicità: mi sono detta “faccio qualcosa di mio, per vedere cosa sono capace di fare”.
È andata parecchio male: sono finita in un’agenzia di Milano che non mi ha dato nulla a livello etico, che era invece ciò che cercavo. Dopo appena due mesi mi sono licenziata, e ho passato il mese successivo a girare per Milano per capire cosa fare e alla fine ho capito invece cosa assolutamente non volessi, ovvero stare chiusa in un ufficio.
Sono una persona perennemente in sfida con “qualcosa”: essere donna in un contesto lavorativo pieno di uomini – come quello della cosmesi – non è semplice. Loro seguono il denaro piuttosto che l’idea, non hanno quella sensibilità necessaria per coinvolgere le persone.
La mia azienda è come me: segue un ideale e non pensa a guadagnare, anzi reinveste sempre in cose nuove. L’etica per me è fondamentale: se una cosa non è etica, io non la faccio.


Definisciti con tre aggettivi.
Sono molto sensibile, ascolto sempre chi ho di fronte e sono fortemente empatica, mi capita spesso di fare coaching alle persone che mi chiedono un consiglio. E sono tanto allegra: le difficoltà mettono al tappeto anche me, ma ho sempre la forza di alzarmi col sorriso e andare avanti.


Peggior difetto?
Sono pignola da morire e precisa in tutto quello che faccio. Se durante una cena vedo un quadro storto, stai pur certa che a fine serata, prima di andare, mi fermo a raddrizzarlo.


I pregi che cerchi negli altri?
La sincerità, per me non c’è nulla di più importante e in una comunità è imprenscindibile. La sincerità ti permette di capire chi hai di fronte, e se ascolti idee diverse, puoi imparare, sempre.


Sericina: una proteina “magica” da cui vengono ricavati saponi, shampoo e creme. Cos’è questa sostanza incredibile racchiusa in un filo di seta?
La seta è una fibra naturale prodotta dal baco da seta ed è formata da due bavelle di una proteina chiamata fibroina, il classico filo di seta che tutti noi conosciamo, e da un’altra proteina, la sericina appunto. Quest’ultima è una proteina di quelle più complete e complesse: è composta da 22 aminoacidi e solidifica a contatto con l’aria.


Com’è inizia la storia di J.AND.C. COSMETICI ?
Dopo quel mese in cui sono rimasta a girare per Milano per capire cosa fare della mia vita, un giorno mi chiama mio padre e mi dice ”abbiamo inventato una cosa nuova, vieni a vederla?”
Quando sono arrivata, mi sono trovata davanti una sottilissima polvere bianca: era polvere di seta, o meglio il suo “scarto”, la sericina. L’ho presa e provata sulla mia mano per capire come usarla. Ho scoperto che veniva utilizzata in alcuni prodotti cosmetici in quantità bassissime a scopi di marketing, solo per scrivere la parola “seta” sulle confezioni.
Ho pensato così di fare un esperimento: realizzare un sapone da regalare agli amici e quando il saponificio mi ha chiesto che percentuale di sericina volessi, ho risposto il 3%: siamo 3 fratelli e mi sembrava il numero giusto.
Da lì è nato tutto. Non ho chiesto aiuto alla mia famiglia, nonostante con loro abbia un legame splendido, mi sono autofinanziata e ho creato la mia startup. Ho potuto contare sull’aiuto di mio fratello Andrea e mia sorella Cristina, e oggi mi occupo di tutto io.
Nonostante la banca mi consigliasse spesso di chiudere perché in rosso, e mi dicessero che non ce l’avrei mai fatta, io sono andata avanti, con la startup più lunga della storia, ma alla fine ce l’ho fatta.
Oggi ho 19 prodotti, ho un buon successo anche grazie al passaparola, e sto andando sempre più verso il mondo del lusso per pochi “eletti”.
Era una sfida, l’ho vinta e il tempo mi ha dato ragione.


Esiste una ricetta segreta dietro a tutto questo: tu e Cristina viaggiate su aerei separati come chi custodisce il segreto della Coca Cola? 🙂
No, no! (ride) Anzi a giugno viaggeremo insieme sullo stesso aereo, tanto la formula la conosce anche papà oltre a pochissime persone, in maniera segmentata.
Però questa cosa della “formula segreta” e il modo di comunicarla conquista l’immaginario collettivo e gioca a nostra favore. Crea “l’effetto wow”, importantissimo quando si comunica un prodotto.


Un’università giapponese ha analizzato la vostra sericina, la “sericina M”, stabilendo la sua capacità di rigenerazione del tessuto cutaneo del 250% in 72 ore, come influisce questo sul controllo della materia prima?
Il controllo è rigidissimo e io posseggo tutta la filiera della produzione.
Mio zio ha l’azienda in Cina dove vive, lì usa macchinari che danno unicità al prodotto. Sceglie i bachi da seta personalmente e quando arriva una seta tra le migliori mi avvisa. Io allerto la tintoria, prepariamo i macchinari e la lavoriamo.
La caratteristica emersa dopo l’analisi dell’università giapponese è stata sbalorditiva: la proteina della mia sericina è intera, a differenza della altre, tutte spezzettate e rigenera la pelle in 72 ore. È ottima per chi soffre di eczemi, psoriasi o dermatiti, ed è efficace sulle ustioni. È pura e totalmente anallergica. In più il nome che le hanno dato “sericina M” è perfetto per la “m” che è l’iniziale del mio cognome!
Oggi ho parecchi competitor, ma nessuno di loro possiede una sericina integra come la mia.


Cosa significa rappresentare un’eccellenza italiana al 100% e che responsabilità comporta secondo te?
Se non fai sciocchezze e lavori bene, sul lungo periodo sarai ricompensata.
Io miro a fidelizzare i miei clienti invitandoli anche in azienda per mostrare loro il mondo che c’è dietro.
Sono molto “patriottica”. Tutto quello che compro è made in Italy, idem per ciò che vendo. I packaging dei miei prodotti potrei pagarli pochissimo se li acquistassi in Cina, ma preferisco pagarli di più e prenderli in Italia, se possibile puntando all’eco compatibile. Sono scelte, le trovo stimolanti e mi contraddistinguono dagli altri.


Quale caratteristica della cultura orientale è più vicina al tuo modo di vivere o pensare, e quale più lontana?

Mio zio è giapponese e vive in Cina, conosco bene entrambe le realtà. Mi sento molto vicina alla cultura cinese per il fatto che sono dei grandi lavoratori, instancabili e precisi. Lavorano il doppio di noi, ma in maniera del tutto naturale.
I giapponesi sono più “fighettini” e per molte idee, il patriottismo per esempio, sono simili a me. Inoltre, se non si sentono utili per la loro società tendono a emarginarsi per non pesare su nessuno e per cercare di spronarsi a reagire in qualche modo. Questo è un modo di fare che condivido pienamente.


Il maggior traguardo raggiunto finora?
Sicuramente non quello economico! Tante persone mi hanno ringraziato per i miei prodotti e il mio lavoro e questa per me è la soddisfazione più grande, significa soprattutto che ho fatto bene a non arrendermi quando tutti mi ripetevano che non ce l’avrei fatta.


Qual è il principale obiettivo dell’azienda da qui ai prossimi anni?

Sto creando 4 prodotti esclusivi che faranno parte di un cofanetto Limited Edition davvero molto costoso, con percentuali altissime di sericina integra. Ho in mente di produrne solo tremila pezzi e di consegnarli a mano direttamente io al cliente finale, per coccolarlo un po’. Questo mi consentirà di viaggiare, che è una mia grande passione, ma anche e soprattutto di portare “qualcosa di mio” a chi lo acquisterà.


Quando Giada non lavora cosa ama fare?
Sono una batterista rock heavy metal e suono da anni (ora sono ferma per un piccolo infortunio) in un gruppo tipo Stomp, Percussioni Industriali, con cui giriamo l’Italia e l’Europa. E poi gioco a Padel, ho partecipato a due campionati italiani in serie B. È stato bello rimettersi in gioco dopo i 40!

Giada Mieli J. AND C. Cosmetici | Percussioni industriali


Hai mai fatto qualcosa di “sottosopra” nella tua vita?
Direi che quasi tutta la mia vita è stata ed è “sottosopra”.
Devo solo imparare a fare la verticale, e poi lo sarà del tutto: è l’ultimo tassello che mi manca!

 


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