CES 2020: vera innovazione o puro entertainment?

23 Gennaio 2020
Posted in Interviste
23 Gennaio 2020 Sottosopra comunicazione

CES 2020: vera innovazione o puro entertainment?

L’intervista di questa settimana è a un grande amico nonché partner tecnologico di Sottosopra Comunicazione da diversi anni: Luca Vajani. 
Founder e CEO della software house Aries Tech e titolare di Seregno Hub, coworking e open-space tecnologico alle porte di Milano, Luca è un professionista nel settore IoT e sviluppo App con esperienza pluriennale. Un uomo di mente, ma anche un grande sportivo: crossfit, kayak, spartan race (o “mud race” letteralmente “corsa sul fango”, ndr): più lo sport è estremo, più potete star certi che ci sarà lui con la suo go-pro a “sporcarsi le mani”. Una roccia insomma, un avventuriero, nella vita e nel lavoro: inventa, sviluppa, sperimenta, Luca è decisamente “sottosopra”, sarà per questo che da parecchi anni collaboriamo insieme per diversi clienti.
Da pochi giorni rietrato da Las Vegas, dopo essere stato al CES 2020, la fiera annuale dell’elettronica di consumo, lo abbiamo intervistato per saperne un po’ di più.
Tra le numerosissime novità di quest’anno, l’edizione 2020 si è infatti contraddistinta per diversi motivi. 
Dal ritorno di Apple dopo 28 anni (non per presentare un prodotto ma per partecipare a un dibattito sulla privacy), alla presentazione per la prima volta in 52 anni di sex toys (scelta nata in seguito a una polemica dell’edizione 2019), fino alla presenza di robot, non soltanto dalle sembianze umane, ma uguali ai nostri animali domestici.
Un’edizione ricca ma che lascia qualche perplessità: solo puro entertainment o una fiera con progetti effettivamente utili nella vita di tutti i giorni?
Ecco cosa ci ha raccontato il nostro inviato speciale.

Luca Vajani

Quest’anno oltre 4.500 espositori, 20mila prodotti e 170mila partecipanti. Quali sono state le aree con maggiore e minore crescita quest’anno?
Quest’anno è cresciuto molto il mondo dei dispositivi smart in generale, anche e soprattutto oggetti assurdi, dal sensore per leggere l’impronta digitale del cane, al forno dentro un cassetto che comandi via App, fino al pacchetto di sigarette che per non farti fumare si apre solo in alcuni momenti della giornata.
Altri due settori che sono stati spinti moltissimo sono indubbiamente l’automotive e il gaming, quest’ultimo molto improntato sull’esperienza multisensoriale: c’era una sfera gigante in cui camminare per far muovere l’omino all’interno nel gioco.
Poco in risalto invece IoT e Smart Home, due settori un po’ sottotono: tutte cose già viste, con aree dedicate molto piccole e poco innovative rispetto al passato.

 

 

Da un lato l’AI che ti avvisa se un ladro irrompe in casa e il robot che corre da te quando finisce la carta igienica, dall’altro le nuove sedie a rotelle elettriche che potranno percorrere fino a 5km e ricaricarsi in 15 minuti. Tra i progetti che hai avuto modo di vedere, prevalgono quelli di puro svago o quelli legati invece a temi sensibili come la cura della persona?
Decisamente quelli legati allo svago: è tutto improntato sull’entertainment. Anche grossi brand, come LG o Samsung, che hanno costruito città intere all’interno del CES, dimostrano che la fiera è totalmente consumer.


Non solo AI, robotica e tecnologie per lo smart living, ma anche gattini robot, surrogati della carne per sostituire la pancetta e frigoriferi con serre incorporate per coltivare verdura in casa: non ti sembrava di essere dentro una serie tv come Black Mirror piuttosto che a una fiera sull’elettronica?
Assolutamente sì: il CES 2020 sembrava decisamente una serie tv, tra oggetti assurdi e progetti totalmente bizzarri!


A volte al CES vengono mostrate tecnologie che vedremo davvero tra 5 o 10 anni e altre ancora che non vedranno forse mai la luce: in quali percentuali quest’anno secondo te, rispetto a quello che hai visto?
Metà e metà: se andiamo sui grandi colossi, loro presentano progetti già esistenti e in vendita di lì a poco, seppur non accessibili a tutti visto il prezzo spesso molto alto. Per esempio “l’esaottero” presentato da Uber e Hyundai (un drone gigante che viene a prenderti a casa e ti porta in giro), o gli schermi touch di LG trasparenti che arrivano a costare fino a 4mila euro.
Chi è un tecnico, in questi casi capisce cosa c’è dietro, e si stupisce davvero del prezzo di vendita sapendo quanto realmente costino i componenti.
I progetti invece presentati da università e startup, diversamente sono in divenire, sono più che altro dei concept, e chissà se verranno realizzati.
Un esempio tra questi che mi ha colpito sono le finte finestre: inserite in un ambiente buio, seguono il corso del sole e le ore di luce e fanno percepire che sia realmente presente una finestra. Tecnologicamente semplice, ma un’ottima idea.

Image- Cody DeBos / The Burn-In
Image- Cody DeBos / The Burn-In

Progetti legati alla sostenibilità, per ridurre l’inquinamento dell’aria, o smaltire i rifiuti o conservare risorse primarie come l’acqua. Ma anche progetti tutti femminili, come i sex toys (per la prima volta in 52 anni) e i gadget per il make-up: da ciò che si legge in rete sembra che il CES 2020 strizzasse l’occhio a questi mondi. Da dentro, è stato davvero così?
Lato sostenibilità non proprio, c’era solo una sezione dedicata alla Smart City con 20 espositori o poco più, davvero pochi.
Molto presente invece il mondo femminile: io l’ho saltato per mancanza di tempo però sì, si avvertiva una grande presenza di oggetti dedicati alle donne e anche molte startup tutte al femminile.


Progetti che ti hanno colpito di più o di meno?
Tra i più interessanti, stanno venendo fuori molti fornitori di energia portatile: delle vere e proprie valigette con batterie molto performanti che permettono di avere energia anche in ambienti dove sei disconnesso.
Ho notato una grande rivoluzione anche nel mondo della scansione 3D, dove c’erano delle novità importanti.
Sul tema automazione mi è piaciuto moltissimo un sistema open source nel settore automotive: hanno creato una scheda con un sistema operativo basato su Linux (quindi estremamente personalizzabile), che si interfaccia con molti strumenti disponibili nelle auto. Puoi personalizzare la tua macchina con l’interfaccia grafica che preferisci ed estendere le funzionalità messe a disposizione dalla casa madre senza modificare quelle base.


Nel tuo settore, quello dell’IoT, quindi nulla di entusiasmante?
Davvero poco, un settore decisamente trascurato, probabilmente anche perché per un target differente: il CES è elettronica di consumo, l’IoT è più che altro rivolto a un pubblico che si occupa di industria che vuole sviluppare soluzioni e rivenderle. Di veramente innovativo non ho visto nulla, forse serve che emergano nuove necessità per ri-espandere questo settore. 

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